Katusha-Alpecin, Kristoff al Tour per riscattarsi e per definire il suo futuro
Alexander Kristoff approccia il Tour de France 2017 fra i dubbi legati al suo futuro e quelli che interessano la sua competitività in questa stagione. L’atleta in forza alla Katusha-Alpecin, nonostante sia il corridore che ha portato più fieno in cascina all’interno della squadra elvetica, non è stato apprezzato dai vertici della sua compagine e cerca in questa Grande Boucle di riscattarsi. Allo stesso tempo non gradisce la mancanza di fiducia testimoniatagli dal suo team e ha cominciato a guardarsi attorno per considerare le offerte pervenute sul suo tavolo.
“Non conosco ancora il mio futuro – esordisce il ventinovenne a margine della presentazione delle squadre a Dusseldorf ai microfoni di Cyclingnews – Tengo in considerazione alcune squadre e la Katusha è una di queste”, dichiara. Nonostante il suo attuale team gli abbia proposto un rinnovo, sarebbe a cifre più basse rispetto a quanto ha percepito negli ultimi anni e questo dettaglio fa storcere il naso al vincitore della Milano – Sanremo 2014. “L’Astana è certamente una delle squadre che sto valutando – prosegue Kristoff – Credo che lungo questo Tour de France le si delineerà la situazione. Parlerò ancora con le squadre interessate (non personalmente, ma lo farà il mio manager) e credo che a fine mese conoscerò il mio futuro”, ribadisce con chiarezza.
Il suo percorso di avvicinamento alla Grande Boucle non è stato dei più favorevoli, sia per quanto riguarda il fisico sia per quanto concerne per il morale. “Non ho finito il Delfinato – commenta il norvegese – Quando ho iniziato la corsa ero malato e la mia salute non è migliorata, così dopo le tappe pianeggianti sono andato a casa. Non ero proprio malato, ma non riuscivo a respirare bene ed ero pieno di catarro. Sono tornato a casa in modo da potermi allenare meglio ed ora mi sento bene. Ai Campionati nazionali mi sono sentito forte, ma ho avuto un compagno di squadra davanti, quindi non ho potuto fare molto. Le sensazioni ora sono buone e spero di portarmele appresso all’avvio del Tour”, rivela il portacolori della Katusha – Alpecin raccontandosi a tutto tondo.
Kristoff, autore di una prima parte di stagione discreta, ma non ai livelli che ha mostrato di poter sostenere nelle scorse stagioni, dissente con le critiche del suo management circa il suo andamento e si giustifica. “Ho colto il quarto posto alla Milano – Sanremo e il quinto al Fiandre, non vincendo ma neppure comportandomi male. Speravo di poter dare di più, ma molti atleti erano nella mia stessa posizione. Forse la forma peccava un po’ e non era altrettanto buona come quella del 2015, ma ho vinto a Francoforte”, racconta l’ex BMC. Al contempo non si sottrae dal ritenere le sue ultime uscite sotto le aspettative: “Al California e al Delfinato le cose non sono andate come speravo ma mi auguro che la situazione migliori nel corso di questo mese”, dichiara ottimista.
Il nativo di Oslo si è esaminato in rapporto con gli altri specialisti delle volate e, valutata la propria condizione, le sue caratteristiche e i suoi trascorsi, ha definito la sua dimensione e i suoi obiettivi. “Penso di poter battere gli altri velocisti in uno sprint senza intoppi, soprattutto se gli avversari incorrono in ostacoli – indica il trentenne – Sono sicuro che è possibile, ma c’è chi come Arnaud Démare è già in grande forma e sicuramente ci saranno molti sprinters che vorranno vincere e sarà tutto caotico. Se hai fortuna ad approcciare bene lo sprint, e per esempio Marcel Kittel fa qualcosa di sbagliato, allora sicuramente ho la possibilità di vincere” confessa Kristoff, che senza nascondersi punta a degli arrivi di gruppo in cui il percorso accidentato possa filtrare il numero dei contendenti allo sprint.
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